Consulenza psicologica – Psicoterapia

Ci sono due giovani pesci che nuotano e a un certo punto incontrano un pesce anziano che va nella direzione opposta, fa un cenno di saluto e dice: – Salve ragazzi. Com’è l’acqua? – I due pesci giovani nuotano un altro po’ , poi uno guarda l’altro e fa: – Che cavolo è l’acqua? … Ma non temete: non sono qui nella veste del pesce più anziano e saggio che spiega cos’è l’acqua ai pesci più giovani. Non sono io l’anziano pesce saggio. Il succo della storiella dei pesci è semplicemente che le realtà più ovvie, onnipresenti e importanti sono spesso le più difficili da capire e da discutere.

David Foster Wallace “Questa è l’acqua”

La Psicoterapia è “un dialogo che cura”, un percorso che viene costruito da terapeuta e paziente insieme, di persona nel mio studio oppure online. Si tratta quindi di un processo che si crea e viene personalizzato in base alle esigenze di ciascuna persona. Alcuni dei suoi componenti fondamentali:

  • viene co-costruito e condiviso fra terapeuta e paziente un nuovo racconto su eventi o aspetti salienti della sua vita
  • richiede una collaborazione attiva da parte di entrambi i partecipanti
  • prevede un ampliamento di prospettive su eventi salienti della propria vita e sulla propria idea di sé
  • implica un coinvolgimento cognitivo ed emotivo che consente di rielaborare in modo più funzionale eventi o vissuti problematici.

Provo a spiegare quelle che secondo le mie conoscenze e la mia esperienza professionale sono le dimensioni che l’esperienza di una Psicoterapia dovrebbe toccare, ma questa spiegazione potrebbe risultare poco comprensibile o addirittura contraddittoria, quindi per dubbi, approfondimenti o richieste di chiarimento specifiche contattatemi.

Come e dove

Gli incontri si svolgono nel mio studio in Via Antonio Zannoni 45, oppure online.

Durano 50 minuti ed hanno un costo di 70 euro. Il costo degli incontri è detraibile come spesa sanitaria.

A cosa serve?

La psicoterapia è un dialogo fra 2 “esperti”: Il terapeuta è l’esperto nel modo di porre le domande e di quali sono gli “ingredienti fondamentali” dell’esperienza, e il paziente è esperto della sua esperienza; il terapeuta quindi guida il paziente attraverso l’uso di domande nell’esplorazione di ciò che gli succede per ampliarne la consapevolezza e questo gradualmente serve a migliorare la qualità di vita e la capacità di fronteggiare le difficoltà.

La psicoterapia non risolve problemi, e il terapeuta non “dà consigli”: solitamente con i consigli ci si colloca in una dimensione che ha a che fare solo con i contenuti dell’esperienza, mentre nel dialogo psicoterapeutico si condivide il “modo” in cui le persone vivono le esperienze, i “significati” che le persone attribuiscono a ciò che succede loro, i loro pensieri, sentimenti, sensazioni fisiche.

La psicoterapia non sempre lavora per rimuovere direttamente i sintomi, non è semplicemente un “problem-solving” sul sintomo/ problema.

Studio di psicologia e psicoterapia di Irene Sabelli a Bologna

“Se quello che mi fa soffrire è un pensiero, o un sentimento, o un comportamento, non c’è modo di asportarlo. …. Perché quando parliamo di comportamenti e di pensieri, siamo nel campo dei significati. E contano un po’ meno le cose, e un po’ più il senso che diamo loro.”

“Ma un terapeuta risolve problemi? Corregge malfunzionamenti? Cambia le persone?” dal Blog “Corpi che parlano” di Massimo Giuliani

La psicoterapia quindi lavora affinché il sintomo non rappresenti più un problema e, conseguentemente alle “scoperte” che si fanno in terapia il sintomo si affievolisce o cessa completamente. Una situazione comune è che le persone dopo una terapia cambino le domande con cui sono arrivati, oppure le mantengano ma ad un livello che per loro non è più doloroso o invalidante.

Perché, o meglio: QUANDO iniziare una Psicoterapia?

  • Quando ci si trova in un momento di difficoltà in cui ci si sente bloccati, o inadeguati
  • Quando la qualità della vita o di una o più relazioni si è abbassata e non riusciamo a capire cosa è successo e come tornare a stare bene
  • Quando si  sviluppato un sintomo/ un pensiero/ un comportamento che ha un impatto negativo su uno o più ambiti della propria vita: nelle relazioni, sul lavoro o a scuola
  • Quando ci si trova in una di queste situazioni e non si sa come venirne a capo, nonostante  numerosi tentativi fatti per cambiare le cose.
  • Quando si ritiene di soffrire di uno dei seguenti sintomi:
    • Disturbo d’ansia come ansia generalizzata, attacchi di panico, fobie
    • Disturbo dell’umore, depressione
    • Disturbo del comportamento alimentare come anoressia, bulimia, binge eating, o altri
    • Disturbo ossessivo compulsivo
    • Disturbo post traumatico da stress

Quanto dura una terapia?

La durata di una terapia è definibile a seconda di:

  • Natura, durata ed intensità dei sintomi/ problema portato
  • Desiderio di cambiamento della persona
  • Esigenze specifiche della persona
  • Come “ingraniamo”: qualità della relazione fra noi

Concorderemo insieme alla fine del percorso di Assessment una durata indicativa sulla base degli obiettivi definiti e degli elementi sul problema raccolti insieme.

Generalmente una consulenza psicologica richiede 15 incontri.

Un percorso di psicoterapia richiede un minimo di 20/25 incontri, spesso sono necessari più incontri, ed ogni 20 prevedo un momento di aggiornamento per fare il punto sugli obiettivi e su come sta andando il lavoro.

Cosa faremo

È comune avere un’idea di sé: sappiamo (o così crediamo) chi siamo, come funzioniamo, cosa ci piace e cosa no. Questa idea di noi, alla prova dei fatti può rivelarsi incompleta: cambiamenti, novità, imprevisti di ogni genere (non per forza negativi) possono scatenare in noi pensieri, sensazioni, emozioni che non ci aspettavamo o che non riusciamo ad accettare: la vita vissuta spesso “racconta” qualcosa di diverso di noi che non sempre siamo in grado di spiegarci. A volte addirittura ci mostra qualcosa di noi che non ci piace, che ci spaventa o che viviamo come scomodo.

Vi è mai successo di pensare qualcosa di negativo o di sentirvi male dopo un evento positivo, ad esempio una promozione sul lavoro, o dopo un’esperienza relazionale che consideravate positiva, come l’inizio di una convivenza desiderata, o il matrimonio?

Lo psicoterapeuta aiuta ad aggiungere tasselli al racconto della persona e, gradualmente questa avverte un cambiamento di prospettiva e quindi di significati attribuiti alla propria esperienza.

Il valore aggiunto di una psicoterapia tira in ballo un’altra dimensione ancora: la qualità della relazione fra terapeuta e paziente e le emozioni che ci si scambia.

Se durante il processo psicoterapeutico avviene un buon accesso all’esperienza emotiva e questa viene adeguatamente “sentita” e condivisa, sarà anche il fatto di sperimentarlo che consentirà alla persona un nuovo benessere.

L’esperienza di condivisione delle nostre emozioni più intime, di una dimensione che a volte è anche difficilmente spiegabile a parole, contribuisce a costruire un clima relazionale in cui la persona sperimenta che le sue emozioni sono accolte empaticamente e validate.

Durante gli incontri infatti la validazione delle emozioni della persona da parte del terapeuta dovrebbe essere uno degli elementi caratterizzanti: la persona trova così uno spazio di accoglienza e ascolto non giudicante che gli consente di sentirsi a proprio agio e di esprimere liberamente pensieri e sensazioni in prima battuta vissute come “scomode”, paurose o difficili.

Lo psicoterapeuta accoglie qualunque contenuto o vissuto emotivo in quanto tale, trasmettendo che qualunque emozione il suo cliente provi, o qualunque pensiero gli passi per la mente, “va bene”: è fondamentale che la persona senta che non ci sono emozioni e pensieri “sbagliati” o “pericolosi”; ci sono, piuttosto, emozioni, atteggiamenti e pensieri più utili e funzionali, soggettivamente, per affrontare meglio una certa situazione o un particolare momento di vita.

Cosa mi porto a casa?

Quando un percorso di psicoterapia è efficace, oltre a raggiungere gli obiettivi prefissati, le persone generalmente sperimentano:

  • Un aumento della fiducia e della stima di sé
  • Una migliore capacità di decidere per se stessi, quindi una maggiore libertà di azione
  • La comprensione delle proprie emozioni negative (ma anche positive): dare a queste sensazioni un nome, e poi un senso ed una funzione specifica aiuta a guadagnare con loro un rapporto più sereno, imparando ad usarle come segnali che orientano al benessere
  • Un modo di vivere le relazioni in maniera più autentica ed appagante.

Al raggiungimento di uno o di più obiettivi concordati è opportuno valutare una fase di osservazione e sostegno per consentire alla persona di padroneggiare con più sicurezza nuove consapevolezze e modalità relazionali/ comportamentali.

Nel momento in cui la persona si sente pronta, il lavoro di terapia che l’ha accompagnata inizia a diventare più semplice ma quasi superfluo. È un segnale che rende necessario fare il punto della situazione e un possibile segno che è arrivato il momento di salutarsi.

Un percorso di psicoterapia richiede impegno e può comportare momenti dolorosi o difficili, ma la soddisfazione per un benessere ritrovato e la gratitudine per il lavoro svolto insieme sono il rovescio positivo della medaglia che motiva entrambe le parti in causa, sia  me come terapeuta, che le persone con cui ho lavorato, e che fa sentire che ne è valsa la pena.

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